Ancora prima che le liste venissero presentate c'era chi continuava a ribadire il concetto: "Non andate alle urne. Il non voto è l'unico segnale forte che si può dare alla casta dei politici, per dire basta". Grillini, anarchici, antipolitici? Niente di tutto questo. Se si ascolta il seguito del discorso si capisce di chi stiamo parlando: "Fini e Berlusconi si dichiarano repubblicani, la sinistra non ha cancellato gli articoli che ci discriminano e la Repubblica non è costituzionalmente oggetto di revisione". Il partito della Alternativa Monarchica non ci sta, e invita tutti i sudditi di Sua Maestà a disertare le cabine elettorali.

Ad Alessandria, però, c'è un convinto ed orgoglioso monarchico che non la pensa così. Un monarchico che ricorda le ricorrenze sabaude come se fosse il suo compleanno ma che "apre" alla Repubblica, visto che è consigliere comunale.

Sebbene Carmine Passalacqua speri di svegliarsi un giorno sotto la corona dei Savoia e non nasconde che sarebbe bello poter votare, un giorno, un partito monarchico, dà una interpretazione storica alla scelta di schierarsi politicamente: "Durante il periodo di storia Repubblicana i partiti monarchici si divisero sempre, arrivando al completo scioglimento nei primi anni '70. Lo stesso Umberto II, non appoggiò mai un partito preciso, considerando tutti gli italiani come suoi cari compatrioti".

Continua Passalacqua: "Oggi, alla luce dei nuovi sviluppi della politica nazionale, non si vede il motivo di predicare l'astensione al voto. I nostri predecessori votarono per la monarchia al referendum istituzionale, ma subito dopo nel 1948 furono tra coloro che si mobilitarono in massa per scongiurare il pericolo di una vittoria comunista.

Alla luce di questo esempio il sottoscritto è impegnato nelle istituzioni repubblicane da sempre. Tutti sanno che sono monarchico. Ciò non toglie che possa portare le istanze legate alla storia dei Savoia nei consigli dove sono eletto , fino al Parlamento".

Passalacqua, per Silvio Berlusconi il quale "è stato proprio lui a far rientrare i Savoia dall'esilio".

Insomma, un monarchico che lavora nella Repubblica, anche per la Monarchia.