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Piercarlo Fabbio Sindaco di Alessandria

   
   

   

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20/06/2016

E adesso, povera donna?

Non è riferito all'Appendino, ma casomai alla Rossa che su Fassino aveva investito ed ora si trova una politica dei servizi industriali tutta da buttar via!

   

E adesso, povera donna?

Torino Fassino Appendino Alessandria Rossa PD

Votato si è i grillini penta stellati, ma ora arriva il difficile, perché la forza politica scelta non potrà, fin da oggi, essere uguale a quella che denunciava tutto e tutti, ma non poteva essere messa alla prova. E i 5S dovranno cambiare. Meglio farlo in fretta, perché non si può certo governare con la carta bollata, ma bisogna farlo con le idee e il lavoro quotidiano.
Chi va alle urne, non molto più del 50%, dove può, sceglie il nuovismo. Dico “dove può” visto che in tante altre parti l’effetto adesione del movimento non si apprezza. A Milano Renzi salva per un soffio la faccia, ma non la sua politica. A Roma il disastro era già in campo e Barbie-Raggi ha vinto solo presentandosi candidata. In molte città medie invece il centrodestra si è fatto sentire: Trieste, Grosseto, Novara, Brindisi su tutte. Segno che il popolo c’è e un investimento in termini di lavoro politico sulle comunità indipendentemente dalla vexata quaestio della leadership (Parisi? O una donna sul modello Gelmini? O ancora Carfagna, tanto per tentare dei nomi) deve essere fatto con calma e sistematicamente. L’importante che il lavoro sostituisca le lotte dei cortigiani, vil razza dannata.
Torino ci interessa da vicino. Lo avevamo detto qualche giorno fa. Se crolla Fassino, che farà la Rossa ad Alessandria? Nel passato si è difesa con un trasformismo esagerato saltando da Bersani a Renzi in un batter d’occhio. Nemmeno Verdini è stato così veloce. Ma con Fassino vi sono grossi interessi in campo: De Capitani, presidente dell’unica partecipata ormai funzionante è uomo di suggerimento fassiniano, mentre Quagliotti, che ha abbandonato al fallimento Atm, ha svolto il suo compito rispondendo a indirizzi che arrivavano da Palazzo di città, concordati con Palazzo Rosso. Ora, la bocconiana Appendino terrà conto delle scellerate scelte fatte dai due sindaci oppure tenderà a rompere l’accerchiamento PD, forse più un’occupazione, del Piemonte? E Novara con la vittoria di Lega e centrodestra può dare una mano.
La sinistra intanto ha già pronto il suo mantra: “Fassino era un ottimo sindaco, ha fatto buone cose, perché il voto non l’ha premiato?”.
Intanto che sia stato un buon sindaco è tutto da stabilire. Con un debito pro-capite tre/quattro volte quello di Alessandria, ha scansato il dissesto e la grande voglia di provare che effetto facesse si è scatenata verso Alessandria. I risultati? Sotto gli occhi di tutti. Il dissesto è costoso ed inutile e oggi Alessandria, dopo 4 anni si trova con un debito di oltre duecento milioni, depotenziata, largamente depressa nell’immagine e nell’attrattività e fino a ieri nelle mani di Fassino, che, però da oggi non potrà più usarle.

 

Piercarlo Fabbio

 

 

 

 

 

Piercarlo Fabbio Sindaco di Alessandria