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Piercarlo Fabbio Sindaco di Alessandria

   
   

   

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27/01/2009

Ambiente cittadino: una risposta in punta di... Penna

Fabbio scrive al direttore del Secolo XIX. In nome di inutili difese pseudo ambientaliste non si può distruggere il tessuto economico di una città. II Atto

   

Ambiente cittadino: una risposta in punta di... Penna

Atto II. Il materiale del già parlamentare gira per redazioni e il "Secolo XIX" lo riprende qualche giorno dopo. Forse la prima risposta non è stata ben capita... e Fabbio riprende la "Penna"...

Egregio Direttore,
con riferimento all’articolo del 15 gennaio, a firma di Silvana Fossati, dal titolo allarmistico “Inquinamento, chi lo ferma più?”, desidero replicare a Renzo Penna, ex Assessore all’ambiente della Provincia di Alessandria, che in più parti dell’articolo polemizza, non si capisce a quale titolo, con l’amministrazione comunale. Nelle sue dichiarazioni, l’ex Assessore pone in dubbio il fatto che le problematiche di inquinamento dell’aria abbia caratteristiche di natura non locale, ma di area vasta. Credo sia doveroso portare allora dei dati ufficiali: prendiamo due capoluoghi confinanti, Asti ed Alessandria, e confrontiamo i dati medi mensili dell’inquinamento delle PM10, le cosiddette polveri fini, rilevati dall’Arpa. Se si confrontano i dati medi mensili, si badi bene, non quelli dei singoli giorni, che non hanno nessun valore di rilevanza statistica, come sanno gli addetti ai lavori, si osserva quanto segue. Curiosamente (almeno per Penna), nel 2008 i superamenti dei limiti avvengano, su due città differenti, esattamente – guarda un po’- negli stessi mesi, e cioè nei mesi di gennaio e febbraio, di ottobre e di dicembre. Non solo, stranamente (sempre per chi non crede alla tesi di un inquinamento di area vasta) prendiamo i dati di PM10 del mese di marzo: Asti 27, Alessandria 27. Non ci basta? Mese di settembre Alessandria 27, Asti 27; ed ancora mese di novembre Alessandria 38 Asti 37. I dati ufficiali di inquinamento medio ambientale mensile dell’aria, si badi bene non su due quartieri di una stessa città, ma su due diverse città, con buona pace del pretestuoso denigratore, sono addirittura praticamente identici! Quindi, la problematica dell’inquinamento da polveri fini ha origini e cause di area vasta, e studi universitari dimostrano che le diverse aree di inquinamento ricoprono porzioni di territorio omogeneo e di dimensione spesso sovra comunale, con aree di punta legate ai principali assi autostradali e siti industriali. Perché allora continuare ad attaccare strumentalmente l’amministrazione comunale di Alessandria per la propria definizione della viabilità urbana? Perché non piace al partito di Penna la suddivisione della ZTL proposta dalla nuova amministrazione di centro destra? Davvero può una persona non di parte ritenere che una diversa suddivisione del traffico tra le vie di una città possa limitare gli effetti di un fenomeno che, come si è dimostrato, ha origini di area vasta, e che certamente non si fa influenzare dai cartelli stradali e dai numeri civici?
E poi, basta fare falsa informazione: non si possono citare dei dati giornalieri, in modo strumentale. Si usino, come io ho fatto, i dati medi mensili forniti dagli Enti di controllo. E’ ovvio che se si prendono strumentalmente ad esempio i dati dei giorni nei quali un Ente pubblico ha dovuto spargere il sale per evitare, come nelle scorse settimane, i disagi delle nevicate, si registra un anormale aumento giornaliero delle polveri fini. Ed ancora, posto che questa polemica è evidentemente strumentale ai fini politici, in vista delle imminenti elezioni provinciali, perché si insiste solo sul tema dell’inquinamento dell’aria?
Cosa ha da dire l’ex Assessore sull’inquinamento del suolo e dell’acqua, ad esempio dell’area della Fraschetta? Solo la depurazione della prima falda e delle acque reflue avrà da recenti stime un costo complessivo di circa 50 milioni di euro. Tale situazione è stata denunciata, come noto, dalla scrivente amministrazione comunale, lo scorso anno. Dove era l’ex Assessore provinciale all’ambiente, quando doveva vigilare e sorvegliare sull’inquinamento globale, compreso quello, gravissimo, del suolo e delle acque? Si smetta quindi, una volta per tutte, di attaccare in modo pretestuoso e con dati di parte l’Amministrazione Comunale di Alessandria, che ha preso, in materia di inquinamento, in ogni settore, tutte le misure che le leggi vigenti consentono di adottare. Soprattutto si smetta di fare del facile ambientalismo basato su slogan allarmistici e concetti superati, privi di supporti documentali, strumentali solo a fare faziosi attacchi politici ad una amministrazione che, se da un lato ha dimostrato (a differenza di altri) di avere un attento controllo delle fonti di inquinamento di natura industriale, ha fatto scelte di definizione della viabilità cittadina che non distruggano, in nome di inutili difese pseudo ambientaliste, il proprio tessuto economico di servizi e di commercio urbano, già gravemente minato da una congiuntura certamente non felice.

Piercarlo Fabbio

Sindaco di Alessandria

(2. continua)

 

 

 

 

 

Piercarlo Fabbio Sindaco di Alessandria