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Piercarlo Fabbio Sindaco di Alessandria

   
   

   

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27/05/2012

Il bottino: nonostante tutto, lui scrive

Adesso vi spieghiamo chi è uno dei costruttori della vittoria del centrosinistra in Comune, tra le pieghe di titoli, di arzilli ottuagenari e di una nomenclatura burocratica sempre pronta a far fuori la politica

   

Il bottino: nonostante tutto, lui scrive

Piero Bottino è giornalista poco conosciuto dal grande pubblico. Sovrintende alle pagine locali de La Stampa. Le ispira e le orienta. È anche uno dei costruttori della vittoria del centrosinistra in Comune, pur se non può vantarsi: sa di essere poco più di un ingranaggio di un motore non guidato da lui. Ma riprendiamo dalla vittoria, costruita più sulla denigrazione dell’avversario che su proposte alternative. Su questo versante PD ed alleati hanno scelto la conservazione, piuttosto che il progresso e proprio in questi giorni stanno mettendo nei posti di comando i loro grandi sostenitori: la nomenclatura burocratica comunale a cui erano stati affidati incarichi secondari e sgraditi durante il mio mandato per manifesta incapacità, per aver commesso errori gravi o per congenita predisposizione alla rottura dei rapporti fiduciari; gli amministratori della già bocciata Giunta Scagni; i perditempo alla sempiterna ricerca di una copertura da papà-municipio, avvezzi ad ogni camaleontismo, basta nulla fare. Per ora sono questi gli spettri che si muovono intorno alla neo sindaca, che attualmente ha una sola reale preoccupazione: dar la colpa a coloro che fino al 21 maggio hanno governato la barca comunale.
Bene, in questo contesto la figura di P.B. è nodale: è lui il menestrello di fiducia, quello che volgarizza l’accusa, quello che trasforma le cose più difficili in parole utilizzabili dalla politica della suburra che in campagna elettorale travolge ogni buona pratica. Il bilancio – notoriamente materia ove nessuno capisce nulla – diventa un grimaldello pesantissimo in mano alla sinistra. Da soli i nostri prodi non ce l’avrebbero mai fatta, ma P.B. è un cocciuto ed un testardo. Cosa gli importa se da fine settembre continua sempre a pubblicare lo stesso titolo? E’ limitato per scelta politica. Si fa volutamente ignorante per servire al disegno dell’alternanza: la Rossa dovrebbe fargli un monumento, senza aspettare oltre, con un epitaffio inequivocabile: “A colui che con maestria insuperabile seppe piegare alla menzogna la realtà, l’Amministrazione pose”. Corona alla feste comandate e labari in corteo, meglio se con banda.
Non a caso il P.B. è andato in soccorso della sua protetta subito dopo la conferenza stampa in cui la sindaca si dimenava per la difficile situazione contabile dell’Ente… adesso sta a vedere che la medesima non aveva mai letto la prosa del Bottino, fiancheggiato da due arzilli ottuagenari votati alla causa non si sa se per scelta o per necessità. E ha sentenziato contro di me: ma come, continua a parlare, a scrivere, a negare il dissesto? Ma taccia per sempre visto che ha “fatto carte false” per rispettare il patto di stabilità e far star meglio la città (queste ultime parole le ho aggiunte io).
Ecco, il P.B. che sa tutto di intrighi comunicativi, deve ancora imparare una cosa, che la forza delle opinioni, delle idee, delle convinzioni è più intensa della sua propensione a non raccontare i differenti punti di vista di cui è fatta la realtà e che fare il tifo per il dissesto significa essere contro Alessandria, che per altro il "nostro" pare dispregiare molto, visto che ne scrive sempre così male. Perché il dissesto, nonostante i titoli evocativi arrivati fino a richiamare la figura del fallimento, finora non è stato dichiarato, ma se si cambiano i valori del bilancio sottraendo 15 milioni all’entrata, finirà per essere una realtà pur in un Comune patrimonialmente solido come quello di Alessandria. E tutto questo per dare la colpa a me? Mi pare un po’ troppo e un po’ poco assieme, anche pensando all’ottica più cristiana della colpa, che sottende comunque una sua finale purificazione… ma P.B. e i suoi scudieri assaporano oggi il dolce gusto della vittoria: sapranno uscire dall’inebriamento e ritornare per terra? Se a me tocca la stalla, dopo le stelle, a loro tocca almeno scendere dalle nuvole.

 

P.S. In una prossima puntata spiegherò perché quei quindici milioni di euro non vanno tolti dall’entrata per il bene di Alessandria, ma attrezzatevi a capir di bilanci, che non si fanno, come dice “l’ineffabile”, con i numeri, ma con le scelte. Vabbè, ma qui aveva ragione il mio amico Luciano Bevilacqua quando sosteneva che i giornalisti sono quelli che spiegano in venti righe, ciò che non hanno capito in duecento. Parola di iscritto all’ordine dal 1981.
 

Piercarlo Fabbio

 

 

 

 

 

Piercarlo Fabbio Sindaco di Alessandria