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L’Amministrazione
Scagni si è comportata così. Si è presentata in Stazione con un ritardo di
almeno tre anni e ha preteso di prendere il treno, che, ovviamente era già
passato. Risultato? Alcune cose non saranno più realizzabili negli stessi modi e
nelle stesse forme del 2002. Altre potranno essere concretizzate non prima di
qualche anno, con la spiacevole sensazione di dover attendere, seduti sui
bagagli, che ripassi il treno buono.
Qualche esempio? Il tanto vantato sviluppo Sud-est, sulla direttiva Novi e
Tortona, che Scagni deve in massima parte al suo vicesindaco Cattaneo, rischia
di rimanere una bellissima esercitazione amministrativa: la ristrutturazione del
ex zuccherificio è sottesa al riassetto della viabilità dell’ex statale 10. La
Provincia non terminerà l’intervento di ridefinizione a due corsie per senso di
marcia prima della fine del 2006. Il Grande ipermercato in zona D5 potrà essere
iniziato dopo che la variante strutturale al Piano regolatore Generale si sarà
definita (tempo oggettivamente necessario dai due ai tre anni), né pare
possibile ipotizzarlo su un’area non destinata a ciò. Alessandria 2000, tra
tentennamenti e argini vecchi e nuovi, pur essendo in vantaggio rispetto ad
altri, rischia di farsi bagnare il naso dal nascente ipermercato di Castellazzo
Bormida, che – già a buon punto e meglio piazzato - ove fosse realizzato,
finirebbe da solo per negare, di fatto, tutto lo sviluppo appena descritto.
Insomma rischiamo di trovarci di fronte ad un grande risiko, cioè ad una
simulazione di realtà, ma non ad una realtà. Neppure nel futuro.
Dal canto suo l’intervento all’Osterietta della cosiddetta Cittadella dello
Sport ha dormito nei cassetti dell’Amministrazione per oltre tre anni e rischia
di dover essere profondamente modificato per mantenersi redditivo e al passo con
i tempi.
L’errore è metodologico: l’Amministrazione comunale non si è rapportata con il
mercato come se dovesse mettere in pratica il principio di sussidiarietà
costituzionalmente sancito, ma come se fosse essa stessa uno dei contendenti,
dotato, però, del cospicuo privilegio di essere anche governo. Ha così ridotto
la sana concorrenza che si sviluppa nel mercato a mera finzione. E ovviamente
non ha goduto dei possibili privilegi che potevano derivare alla città.
A ciò si aggiunga che il parcheggio di via Parma, già deciso
dall’Amministrazione precedente, non sarà assolutamente finito per il 2006 e che
la città delineata dal Piano urbano del traffico è la sublimazione di una
praticabilità impossibile. Diversa cosa sarebbe stata ideare una città con
piccole isole pedonali, tra loro raggiungibili utilizzando i mezzi di mobilità
individuale. Con una grande isola centrale e il non possibile attraversamento
della città, gli spalti diventeranno invivibili. Si potrà forse sperare, dunque,
che il completamento del 2° lotto della tangenziale tolga le castagne dal fuoco
ad amministratori pubblici non sempre consapevoli delle loro decisioni.
La TIA e la conseguente scelta della raccolta differenziata porta a porta
condurranno ad un aumento dei costi per i cittadini, senza garantire un reale
aumento della qualità della vita, fin quando non si avrà il coraggio di
costruire un termovalorizzatore nella nostra provincia, la cui necessità i
nostri prodi cercano di negare ad ogni occasione.
Insomma, celie a parte come la Denominazione d’Origine Comunale, un anno che
alimenta ancora l’attesa e non risolve le questioni. Un anno in cui anche la
piccola riduzione dell’ICI è largamente compensata dall’ingiustificato aumento
che la giunta Scagni effettuò nel 2003, senza ascoltare l’opposizione che già in
allora chiedeva l’alienazione degli immobili come arma per rispondere ad una
sfavorevole congiuntura delle risorse pubbliche. Decisione a cui la Giunta è
arrivata solo a termine 2005!
Piercarlo Fabbio
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