5 righe… di giornata
 

di Piercarlo Fabbio

Ho fatto passare un mese dall'ultimo "avviso ai naviganti", pensando che qualcosa sarebbe successo nel pastoso sottobosco del potere democrat che è ormai Alessandria, ma niente pare successo, salvo qualche sussulto d'interesse (e di interessi) sul versante della movida (più "moviola"). Allora vi racconto due episodi che mi sono successi proprio ieri, consapevole che le storie di vita hanno il loro peso nelle decisioni della politica. Ho incontrato due signore - a distanza di ore l'una dall'altra - una italiana e una albanese: la prima si è dichiarata di sinistra e mi ha detto che il mio sbaglio è stato quello di piantare decine di migliaia di rose, senza poi pensare che andassero mantenute, per cui ora l'erba le insulta e le aiuole sono diventate giungla inguardabile (ci "metta la faccia" il Mauro Bressan che guida Alegas, tanto per stare coeso alla sua campagna pubblicitaria). Peccato che la manutenzione sia stata fissata per alcuni anni, ma se il contratto o viene interrotto o non più rinnovato, sinceramente non è colpa mia. La signora mi ha dunque rincuorato. La seconda, invece, pur nel suo stentato italiano si è dichiarata non solo di sinistra, ma comunista (in Italia sono ormai pochi coloro che non hanno timore a dirlo). Bene, anche lei mi ha parlato delle rose, riconoscendo le vere responsabilità e chiedendomi quando noi saremmo rientrati in Comune, in modo da ripoter vedere una città decorosa, colorata, pulita. Domanda a cui non ho potuto dare una risposta precisa, se non quella di dichiarare una corrispondenza di speranze.

(187) Alessandria 31 luglio 2014