5 righe… di giornata
 

di Piercarlo Fabbio

Me lo sentivo che i dati riguardanti la pressione fiscale snocciolati da Pierfurby Casini a Porta a Porta nel confronto con Alfano erano sbagliati o fuorvianti. Per una semplice ragione: Casini non è solito lavorare con i numeri e se lo fa è perché deve iscriverli dalla sua parte. Allora sono andato a rivedermeli. Ed ecco il risultato, che dimostra il contrario di quanto affermato da uno dei leaderini del centrino già pronto alla "santa" alleanza con Bersani. Tra il 1996 e il 2001 il governo di centrosinistra (media pressione fiscale: 43%) toccò nel 1997 il picco di un prelievo pari al 44,5%. Il Governo Berlusconi tra il 2001 e il 2006 (media: 41%) ereditò il picco del 42,4%. Prodi, tra il 2006 e il 2008 (media: 42,3%) arrivò fino al 42,7%. Berlusconi, tra il 2008 e il 2001 (media: 42,6%) arrivò fino al 43% e chiuse al 42,5%. Monti (media 45%) ha raggiunto il 45,3%, vetta finora mai scalata da alcun governo negli ultimi 3-4 lustri. Comunque Monti ha già più volte aggiunto che pagando più tasse staremo tutti meglio. Allora avanti così? Penso invece che una minor pressione fiscale da parte dello Stato possa innescare una positiva spirale nei consumi e liberare risorse alle famiglie, che sanno benissimo cosa farne, probabilmente meglio dello Stato e dei suoi tanti ragionieri di scuola (si fa per dire) nordeuropea.

(106) Alessandria 17 gennaio 2013