5 righe… di giornata
 

di Piercarlo Fabbio

Che ne dite di Obama che chiede di poter sfondare il tetto del debito? E' stato colto da improvviso raptus da delirio di secondo mandato? Niente affatto. Il Presidente degli States non fa altro che coniugare una teoria economica che da tempo si contrappone all'austerità che piace invece tantissimo ai Paesi dell'Europa del Nord e alla sinistra italiana che si vuol dare un taglio anglosassone, intanto fa fine e non impegna, fatta esclusione per i portafogli degli italiani. La teoria sostiene che in tempo di crisi (cioè quando l'economia non riesce a generare ricchezza) sia meglio investire in sviluppo le risorse pubbliche che potrebbero essere messe a riduzione del debito, perché tali danari sono produttivi di ulteriore ricchezza, mentre quelli usati per la riduzione del debito sono fini a se stessi. Rimangono i costi di servizio al debito, che però sono sopportabili da un'economia rimessasi in moto per effetto dell'immissione in investimenti e in servizi da parte del settore pubblico. Può essere esportato dalle nostre parti questo percorso? Il Comune di Alessandria aveva tentato di farlo, con la variante pridenziale del "consolidamento del debito", ma ora questa filosofia è stata superata dall'era dei ragionieri. Facendo politica da tempo so invece che, scostanti, maleducati e saccenti, in periodi grami ci vogliono economisti al nostro fianco. L'inaugurata nuova era del "morire per i conti" e non "vivere per l'economia" sta portando allo sfascio scellerato del patrimonio di imprese del Comune, da Amiu ad Aspal, da Aristor a Svial. A chi toccherà da domani?

(105) Alessandria 16 gennaio 2013