5 righe… di giornata
 

di Piercarlo Fabbio

Filippi lascia il PD e ovviamente vi è più di un’interpretazione possibile: il destino personale e quindi il vedersi chiuso in una naturale carriera parlamentare dai molti, forse troppi, mestieranti che occupano i gangli di gestione del PD in sede locale e non solo; o ancora la delusione per l’investimento fatto verso il neo sindaco di Alessandria, con risultati largamente sotto le aspettative; oppure la valutazione politica pessimistica nei confronti di un contenitore – il PD -  che oggi c’è, ma domani potrebbe essere superato da un altro ordinamento di partiti; o ancora il pessimismo verso la politica e l’amministrazione pubblica di oggi, che è vissuta dalla gente come uno strumento contrario ed opprimente, quindi assai lontano dalle corde di chi crede nella politica al servizio del bene comune; o ancora il progressivo distacco dalla politica per guadagnare spazi nella società civile, dopo che, da tempo, fare il sindaco o il Presidente della Provincia non è più un trampolino verso mete romane, ma il termine di un’esperienza formativa e professionale di anni. Più Coriolano che Cincinnato? Può darsi, ma stiamo sempre parlando di un Presidente ancora in carica, ed è meglio tenere aperte varie porte. Non per prudenza, ma per realismo. E’ certo che il PD perde d’un colpo una sua importante pedina nello scacchiere politico alessandrino a cui potrà ancora chiedere vicinanza, ma non appartenenza, né, tantomeno, ubbidienza.

(101) Alessandria 2 gennaio 2013