5 righe… di giornata
 

di Piercarlo Fabbio

Beh, la notizia non si può certo sottacere. Silvio Berlusconi non si candiderà a premier e lancia le primarie. Lui stesso collega questo gesto alla discesa in campo del 1994 e promette di rimanere "a fianco dei più giovani che debbono giocare e fare gol". Al di là dei sinceri ringraziamenti - ben poca cosa - a Silvio Berlusconi per quanto ha fatto per il nostro Paese e per il tasso di innovazione da lui immesso nella politica italiana, sia in termini metodologici, sia comunicativi, ora il problema si sposta e non possono esistere più alibi: il corpo sociale che finora ha fatto riferimento al centro destra e che nelle ultime elezioni amministrative e nei sondaggi ha deciso una sorta di aventino critico, ma pericoloso, deve decidere una nuova linea di comportamento. Se riappacificarsi con una politica che cambia aiutandola a scegliere nuovi contenitori e una nuova leadership, ridiscendendo in campo oppure seppellire definitivamente le stesse proprie esperienze senza pensare ad una loro rigenerazione e cercare nuovi lidi. La novità dunque è di quelle straordinarie, ben più intensa delle rissose primarie del PD e delle liturgie di chi si sente nuovo, ma non sa far altro che criticare gli avversari. Ancora una volta a dettare il tempo della novità è stato Silvio Berlusconi... andandosene dalla mistificazione della politica, non dalla politica della partecipazione, dell'alternanza e della modernità che lui stesso aveva promosso.

(83) Alessandria 24 ottobre 2012