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Piercarlo Fabbio Sindaco di Alessandria

   
   

   

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03/04/2015

AMIU: quando la storia dà torto ai pregiudizi

Riscopriamo, aiutati da Maurizio Sciaudone, un articolo di fine estate 2007, tratto da La Stampa, dove appare chiara la situazione lasciata in eredità dalla Giunta Scagni. Ma tutto ciò finora era stato tenuto nascosto

   

AMIU: quando la storia dà torto ai pregiudizi

Quando si fa la storia - non l'Amministrazione pubblica, che è cosa che riguarda il presente e il futuro e della storia casomai si avvantaggia - è necessario usare gli strumenti della storia medesima. Andare indietro nel tempo, non accontentarsi delle proprie convinzioni, non decidere pregiudizialmente chi ha torto e chi ha ragione. La storia è così, ha questi vantaggi, ma anche queste limitazioni. Si può riscrivere ogni giorno. E non è detto che il giorno prima sia più giusta del giorno dopo.

L'attuale Amministrazione Comunale presieduta dal sindaco-presidente-professoressa-maria-rita-rossa (e chi più ne ha, più ne metta, se è capace) ha giocato quasi tutte le sue carte sul passato. Meglio, su una lettura negativa del passato. Tutti i suoi guai arrivano dal passato, se una cosa è fatta male è perchè quelli di prima l'hanno sbagliata. La situazione ora - a loro dire - è migliorata, ma, poveri giovani, partivano da un disatro. E via di questo passo.

Ovviamente non si citano mai dati, evidenze, conferme. Basta la parola! E se si danno numeri, poi risultano, alla luce dei più normali controlli, clamorosamente sbagliati e fuorvianti come quei famosi 216 milioni di euro di debiti rivelatisi poi poco più di 40, esattamente quello che avevano fatto emergere gli amministratori precedenti e dovuti ad un debito storico che i più accorti hanno sempre battezzato come almeno risalente all'immediato periodo post alluvionale. Sono intanto passati ventun anni e 5 amministrazioni!

Ora dicevo della storia e dei suoi strumenti. Uno dei più certi è quello di andare a scartabellare tra le rassegne stampa del passato e vedere cosa può esserci di utile. Lo ha fatto il consigliere Maurizio Sciaudone che qualcosa di interessante rintraccia sempre, grazie alla sua costanza.

Prendiamo, ad esempio, la situazione AMIU, azienda fallita e trasformata in AMAG Ambiente da pochi mesi. Che situazione ha ereditato l'attuale Amministrazione? Una partnership con IREN, uno dei colossi del mercato nazionale, la salvezza di AMIU e circa 40 milioni da incassare in vent'anni, di cui 15 immediatamente. Cosa invece ha fatto? Ha annullato tutto. Perché? Non si sa o comunque le giustificazioni sono "sospette". Probabilmente lo ha fatto perché noi siamo antipatici.

E noi, amministratori precedenti, cosa abbiamo ereditato? Ecco che qui gli strumenti della storia ci vengono in aiuto. Un articolo de "La Stampa", firmato da Franco Marchiaro, uno che non se la faceva mica raccontare troppo e che di veline faceva vivere gli altri (con l'esclusione di Giuseppe Zerbino). Siamo a fine estate del 2007. AMIU è gestita da Giorgio Bertolo, dal vice Ezio Guerci (toh, questo mi pare di conoscerlo!) e da altri 7 consiglieri d'Amministrazione. Durante la sua conferenza stampa di fine mandato il Presidente se la prende con la situazione in cui è caduta l'azienda: il titolo del giornale è una stilettata al cuore dell'Amministrazione Scagni (quella Fabbio è lì da pochi mesi e oggettivamente non può ancora aver fatto grandi cose): "L'AMIU: 'Bilancio in deficit? Ci devono dieci milioni su 14". Allora la situazione ereditata era già grave? Lo conferma nell'intervista l'allora Presidente Bertolo, che peraltro si lamenta perché nonostante due rinnovi contrattuali e i forti aumenti del carburante per autotrazione, l'azienda non si è vista riconosciuto neppure un euro in più.

Non basta? Leggetevi cosa dice Renato Kovacich, componente del cda, comunista, ora anarchico, sulla gestione del personale. E capirete che il lascito - orgogliosamente vantato - era di 229 dipendenti più le cooperative. Bene, il precedente Presidente, Franco Trussi, aveva lasciato un'azienda con circa 160 dipendenti. Cosa è successo tra il 2002 e il 2007? Come mai un aumento così consistente? E soprattutto, anziché offrire una ragioine plausibile, perché vantarsi per aver favorito l'occupazione, pur in una situazione di bilanci in disavanzo?

Ora, o tutti, dico tutti, vengono giudicati con lo stesso metro oppure a nessuno è consentito ritenere buone le quasi settanta assunzioni avvenute in un quinquennio e quelle, assai minime (16) avvenute nel quinquennio seguente (ma in un regime di forte riduzione complessiva del personale, quindi di indispensabile e fisiologico turnover). Avere il coraggio di ritenerle cattiva gestione è irriguardoso e soprattutto iniquo ed ingiusto. Chi ha dato il via allo sconquasso è tranquillo e chi ha cercato di minimizzarlo è trattato da reprobo. Due pesi e due misure. Ma la sinistra ci insegna ogni giorno chi è buono e chi non lo è, ergendosi a giudice senza che nessuno l'abbia scelta come tale.

In questa sorta di data journalism storico vi proponiamo dunque il testo dell'articolo e la sua impaginazione originale. A prova di errore. Buona lettura

 

Piercarlo Fabbio

 

Il testo integrale e originale dell'articolo de La Stampa - pagina di Alessandria

 

Franco Marchiaro
Alessandria
L'assemblea dei soci dell'Amiu (Comune e Consorzio smaltimento rifiuti) ieri ha dichiarato decaduto l'attuale cda presieduto da Giorgio Bertolo. Non è stato però ancora nominato quello nuovo, creando un vuoto di potere. Bertolo poche ore prima, con 7 degli 8 consiglieri (assente il vice Ezio Guerci) aveva presentato alla stampa il bilancio del lavoro svolto dal 2004. «Non per aprire polemiche - ha sostenuto Bertolo - ma per dire che il cda ha fatto cose importanti per la città. La classifica Legambiente per il 2006 la vedeva al 22° posto per la differenziata col 36,8%. Oggi siamo al 51%».
«Abbiamo dovuto - è stato commentato - mettere mano all'azienda che aveva fatto investimenti sbagliati, ottemperando alle indicazioni della amministrazione comunale che chiedeva una raccolta diversa in quanto la differenziata era sul 21%. Si è preparato un piano con due proposte di raccolta: la tradizionale e il porta a porta che prevedeva un investimento di 9 milioni di euro e che è stato scelto dal Comune».
Dal 2005 a oggi sono stati, conferiti allo smaltimento 41 mila tonnellate di rifiuti in meno, con un risparmio di 1,4 milioni per l'avvio in discarica. E le previsioni per il 2008 indicano maggior ricavi della raccolta per rifiuti differenziati venduti e di oltre 2,5 milioni, il che vorrà dire raggiungere il punto di equilibrio del bilancio. «E' vero - ha detto Bertolo – che negli ultimi tre anni i bilanci hanno chiuso in sofferenza (sarà così anche il 2007, ndr), ma perché sono stati caricati sulla spesa corrente i costi per avviare il porta a porta. Senza ricevere un euro dalla Regione, perché Comune e Consorzio non l'hanno chiesto: Novara ha avuto1,5 milioni».
Dal 2008, il corrispettivo dato dal Comune è sempre stato eguale malgrado i forti aumenti per il carburante e due rinnovi di contratto di lavoro. «Abbiamo indirettamente - ha commentato Cavallari - ridotto la tariffa pagata dall'utente». «E - ha aggiunto Kovacic – abbiamo aumentato l'occupazione, oggi i dipendenti sono 229». (in realtà l’articolo scrive 129, ma si tratta di un errore di battitura, confortato dai dati sul personale dell’epoca, n.d.r.). Inoltre lavorano alcune cooperative.
Bertolo ha chiuso con un dato grave: «Con un bilancio annuo di 14 milioni abbiamo crediti da Comune e Consorzio per oltre 10 milioni, si deve ricorrere alle banche».
Nel cda con Bertolo e Guerci ci sono Franca Cannas, Mauro Duva, Dario Fornaro, Valter Giacchero, Renato Kovacic, Piero Cavallari e Nadia Pastorino.

Elenco file inseriti:

Intervista Bertolo 2007.pdf - 547,09 Kb

 

 

 

 

 

Piercarlo Fabbio Sindaco di Alessandria