Il report sulla qualità della vita in Alessandria del 2014, tratto dai dati de Il Sole 24 ore, è stato, negli ultimi giorni di dicembre, valutato dalla Commissione Controllo di Gestione del Comune di Alessandria, presieduta dal Consigliere Emanuele Locci.

Il lavoro di raccolta dei dati e la loro elaborazione è dell'ufficio diretto da Daniela Berri. Il metodo usato è quello della comparazione dei dati per ogni capoluogo di provincia in Piemonte in raffronto con Alessandria e della loro raccolta nella cosiddetta Stella della Qualità. Come si legge? Il concetto è questo: più il tuo risultato si avvicina al centro, maggiore è la qualità raggiunta. Viceversa, più si allontana, minore è la qualità.

Cosa esce da questa elaborazione delle complicate tabelle ogni anno pubblicate dal quotidiano di Confindustria? Un quadro assai poco rassicurante di Alessandria e della sua provincia su molti aspetti. Chi volesse occuparsi delle singole problematiche potrà verificare le puntuali slide che il nostro sito pubblica in calce all'articolo. Chi invece volesse presto arrivare alle conclusioni, può trovare una prima, sintetica valutazione su www.giornal.it (basta cliccare qui).

Ma quali aspetti sono da considerare oltre al piazzamento all'ultimo posto in Piemonte, fatto mai successo prima? Vediamone alcuni, anche se le slide e il file allegato consentiranno di leggere con attenzione i dati e la loro dinamica nel tempo.

Incredibilmente stiamo dentro al grafico medio della stella solo per la popolazione (dia 2) - e questo non è un grande merito - ma crolliamo su versanti importanti come affari e lavoro, servizi ambiente e salute, ordine pubblico, tempo libero, mentre il tenore di vita ci consente una risicata sovrapposizione, cioè qualcosa vicina al pareggio.

Ci prendiamo 30 posizioni di distacco dalla media piemontese per le % di sofferenze sui prestiti. Visto che le posizioni sono 107, veniamo praticamente dietro agli altri di un terzo della graduatoria.

Non va bene neppure per l'occupazione e per il numero di imprese registrate ogni 100 abitanti. Eccezione positiva: la quota di esportazione su PIL. Anche qui le nostre imprese andrebbero aiutate dalle istituzioni, anziché essere lasciate amaramente da sole a competere sul mercato mondiale.

Ambiente e salute non infrangolo la regola del malessere: la nostra pagella ecologica è disastrosa: siamo fuori media di 37 posizioni e di 36 per la speranza di vita. 30 posizioni di distacco per l'emigrazione ospedaliera. E dire che Alessandria, certamente provincia di confine, è abbastanza ben dotata di servizi ospedalieri pubblici e privati. È questo un dato che sarà bene approfondire con altre fonti, per scoprire i "colpevoli" di un fenomeno così ragguardevole e, in buona fine, assai costoso per le casse della Regione Piemonte e dell'ASL.

Potremo continuare, ma il metodo di lettura è questo e i dati che pubblichiamo vi mettono nelle stesse nostre condizioni di lettura, disponibili comunque, attraverso i social media, di offrire ulteriori approfondimenti.

Ancora una cosa: tra i maggiori scostamenti da considerare i furti in alloggio (-28 posizioni); i divorzi e le separazioni (incidenza su 10.000 abitanti) (-28 posizioni); le librerie (-25p); il patrimonio medio (-18p) e il tempo libero (-24p).

La situazione dei raffronti nel tempo è un'ulteriore conferma: dal 2011-2012 Alessandria si è costantemente distanziata dalla media regionale. È andata male per tutti, ma per noi sembra essere andata peggio. Giornal.it si chiede come mai questi dati vengano taciuti dalle grandi testate e perché la politica non ne parli. Chi vuole oggi può averli e leggerli con calma. Valutarli e partecipare ad una lettura comune.

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Il file pdf allegato contiene anche le tabelle numeriche