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Piercarlo Fabbio Sindaco di Alessandria

   
   

   

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31/10/2004

Fabbio Vs Borioli

La commissione composta da amici del vicepresidente? Bene ne faremo una anche noi dell’opposizione per valutare le valutazioni di quella ufficiale. La dirigente del settore declassata a segretaria verbalizzante. Borioli presenti i progetti al Consiglio, visto che in cinque mesi non ha presentato neppure una delibera degna di questo nome all’aula.

   

Fabbio Vs Borioli

Speravo che il vicepresidente Borioli, che di nome fa Daniele come l’eroe biblico, si riservasse di rispondere ad un’interrogazione in aula, come succederà comunque, senza farci perdere la sorpresa e la suspence della cosa. Invece Borioli non ha frapposto tempo ed ha voluto utilizzare con prontezza il sistema mediatico. E va bene! Anch’io quindi controdedurrò pubblicamente, sperando, almeno stavolta, di riuscire a farmi comprendere, in attesa di avere importanti dati ed informazioni in Consiglio Provinciale sulla complessa operazione di Palazzo Guasco. Perché il primo aspetto della vicenda sta proprio qui: nel non rispetto del Consiglio Provinciale che Borioli ha dimostrato di avere. L’Assemblea elettiva è stato informata - ammesso che tutti i colleghi abbiano letto - dalla stampa, convocata - questa sì - ed informata con puntualità sulla decisione della Giunta.

Ora io non penso che l’esecutivo, specie su grandi problematiche, possa ritenersi estraneo dalle verifiche consiliari Consiglio, pur se gli aspetti operativi siano di piena competenza della Giunta. Il bon ton istituzionale - ed anche una certa dose di opportunità politica – avrebbero voluto un Borioli molto più attento alle prerogative dell’aula. Ma volete mettere l’impatto di una decisione, pur fortemente onerosa per la finanza pubblica, sull’immaginario collettivo, se indossata dall’assessore e non dal Consiglio?

Eppure questo, che stava sullo sfondo, era problema grave che per correttezza non avevo posto al vicepresidente. Mi ero impegnato solo a sostenere che la commissione giudicatrice delle proposte di un concorso d’idee per la ristrutturazione dell’ala aggiuntiva di Palazzo Guasco rispetto a quella ove già la Provincia ha i propri uffici, non aveva una composizione “universale”, ma pareva costruita per soddisfare una parte politica ben precisa. All’obiezione Borioli ha subito voluto rispondere affermativamente e cioè che la commissione l’ha fatta come meglio gli è piaciuto. Bene, ma allora perché se la prende tanto quando qualcuno, come il sottoscritto, gli chiede i criteri. Se il criterio è quello di essere amico di Borioli, pazienza. Vorrà dire che l’opposizione costituirà una commissione alternativa di amici suoi – ma non necessariamente di avversari di Borioli - per valutare la valutazione della Commissione ufficiale. Atto obbligato dalla miopia politica del vicepresidente, che forse avrebbe fatto meglio ad essere più ecumenico e soprattutto più rispettoso delle realtà culturali in campo provinciale.

Cosa c’entri poi la sconfitta di Cavallera con tutto questo non si sa, ma tant’è, Borioli doveva pur autoreferenziarsi al punto di ricordarsi di aver vinto. Sperduto tra le stanze di Palazzo Guasco, punto di vaghezza sul suo ruolo, ricorda con nostalgia mista a felicità la vittoria di Filippi, se la ricuce addosso e la mena come una clava sulla testa dei competitori che, pur sconfitti, rappresentano sempre l’altra metà della mela. Per questo ho richiamato, e continuerò a farlo, il rispetto dell’elettorato non schierato con i vincitori, ma sempre, in un sistema democratico, garanzia di quel governo del popolo che pare essere concetto arcaico e sconosciuto per il Nostro, forse perché eletto non è stato, come tanti altri colleghi. Cosa significhi poi vincere e governare è un concetto difficile, visto che in cinque mesi d’attività (aggiunti ai cinque anni di governo precedente) Borioli non è riuscito a portare ancora una delibera degna di tal nome al Consiglio Provinciale. Chi non ci credesse vada pure a leggersi gli ordini del giorno del Consiglio sul sito della Provincia e ne avrà amara conferma.

Seconda querelle: avevo chiesto come mai la dirigente competente non era presente nella Commissione come componente, mentre un altro dirigente ne fosse regolarmente membro. Borioli ha spiegato che la dottoressa Lucia Bruno ci sarà eccome, tanto è vero che stilerà i verbali. Del resto i dirigenti li paghiamo così poco, che è giusto che facciano lavori da applicato. Veramente non me lo aspettavo questo colpo di teatro del vicepresidente, che ormai appare lanciato verso nuove e più avanzate forme di “partecipazione democratica” a noi, comuni mortali per nulla intelligibili.

Infine la vexata quaestio degli atti della Giunta, che io dovrei leggere prima, anche se, dopo continue richieste, mi arrivano in tempi nettamente più lenti rispetto alle notizie dei giornali. Comunque un rimedio l’avrei. D’ora in poi passerò quotidianamente dall’ufficio di Borioli e aprirò i suoi cassetti per vedere che c’è. Vorrete mica che si opponga… trasparenza oblige, non lo farà.

 

Piercarlo Fabbio

 

 

 

 

 

Piercarlo Fabbio Sindaco di Alessandria